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Umberto Zive

Umberto zive

Umberto Zive: l’arte come Comunicazione Interpretativa

La polisegnicità di un’opera costituisce il fatto comunicativo che chiede di essere interpretato, e quindi completato, da un apporto del fruitore. Apporto che varia con gli individui e le situazioni storiche e che viene continuamente misurato riferendosi a quel parametro immutabile che è l’opera in quanto oggetto fisico. Questo per Umberto Eco sulla definizione dell’arte, legata da impressioni comunicative, comunicazione che negli artisti come Umberto Zive, in arte identificabile solo con il cognome (Milano, 2001) è diretta e colma di messaggi, Uno tra tutti, in quel quel ciclo di opere che prende il nome di “Mooney Cycle”, che illustra concettualmente il potere del denaro.

Umberto Zive: Il Potere del Denaro nell’Arte Urbana

Frequenta il liceo artistico e nasce con l’amore verso lo stile artistico urbano, soprattutto verso    i graffiti attraverso i quali trae la sua forza ispiratrice, espandendo questo sentimento    su altri supporti come cartone, compensato, strati di tela, e altri materiali utilizzando vari tecniche.    I suoi interventi sul suolo urbano hanno conquistato i collezionisti europei con “Custom Body”, forme sinuose in resina e plastica sulle quali l’artista plasma la sua creatività con graffiti ed interpretazioni originali.

Gli interventi di Umberto Zive sul tessuto urbano e suburbano trovavano presto spazio su altri palcoscenici materici e crea assemblaggi pittorici su supporti scultorei usando    giochi cromatici per creare corpi personalizzati e materiali unici come l’uso dei led.    Nel 2016 consegue il Gran Premio dell’Arte quale artista emergente di grande originalità ed innovazione, espone le sue opere alla Fashion Week milanese e ad Arte Parma 2018 e a Londra alla Parallax Art Fair Kensington 2019, a Berlino, Amsterdam, Parigi, Milano, e in Italia anche nelle gallerie Orler che ne riconoscono il talento e il suo nome figura nel libro di arte contemporanea Feltrinelli curato da Silvia Landi. 

I Temi della Street Art: Potere, Guerra e Ironia

L’artista, Umberto Zive, mette la propria creatività in quell’ambito prezioso che è la rappresentazione della nostra stessa vita, tanto che la tematica della sua Street Art è una concezione irriverente del potere dei soldi, potere, parallelamente abbinato anche la concetto di guerra e dell’uso delle armi demonizzano la carica violenta degli oggetti rendendoli divertenti e artisticamente d’impatto,    fruendo anche delle figure di famosi soggetti di fumetti che diventano messaggeri della sua arte grazie a spray, acrilici, smalti, materiali da cantiere edili ed urbani. 

La sua è una sensibilità contemporanea, per cui l’arte appare un atto di conoscenza analogica fondata sull’emozione, sui sentimenti, sui temi presi e sui quali fondare la propria storia artistica, già forgiata di numerosi riconoscimenti e premi.

Legami con Umberto Zive:

1) Il graffitismo

 (in inglese graffiti writing o semplicemente writing) è una manifestazione sociale e culturale di pittura murale diffusa in tutto il pianeta, basata sull’espressione della propria creatività tramite interventi pittorici sul tessuto urbano, frequentemente considerati atti vandalici e puniti secondo le leggi vigenti. Talvolta è correlato ad essa l’atto dello scrivere il proprio nome d’arte (tag) e il numero della strada in cui si viveva, diffondendolo come fosse un logo. Il fenomeno, ricordando la pittura dei murali, è da alcuni ad essa accostato, poiché numerosi graffitisti (in inglese writer) imbrattano, spesso impunemente, mezzi pubblici o edifici di interesse storico e artistico.

Dalla Scritta al Muro all’Arte della Bomboletta: Evoluzione del Graffitismo

Generalmente, i graffitari più vicini ad un lavoro di ricerca artistica tendono a esprimersi in campi più protetti, come nelle “hall of fame”, spazi a disposizione dei graffitari in cui dipingere legalmente (siano questi muri esplicitamente dedicati dalle amministrazioni comunali all’espressione della cosiddetta “arte della bomboletta” (spray-can art) un modo, questo, per cercare di arginare il dilagare del fenomeno nel contesto dei centri storici o di quartieri residenziali – o siano luoghi siti in periferie degradate o di poco interesse o difficilmente raggiungibili in cui, per un tacito accordo con gli organi deputati al controllo dell’ordine pubblico, si lascia ai graffitari “carta bianca” e una relativa tranquillità per dipingere). I graffitari che scelgono di esprimersi per lo più in contesti del genere, attraverso la scelta consapevole e responsabile del supporto per la pittura, si distinguono dai criminali che intervengono anche su edifici di interesse storico e artistico.

Ogni graffitaro, qualsiasi sia la sua inclinazione e provenienza, ricerca e studia un’evoluzione personale, per arrivare ad uno stile proprio in modo tale da distinguersi dagli altri ed essere elogiato maggiormente.

Umberto Zive: l’influenza del Graffitismo nella Grafica e nella Moda

Nel corso degli anni molti artisti hanno comunque maturato nuove tendenze creative per cui, pur mantenendo radici nel graffitismo, sono riusciti a sconfinare nella tipografia, nel design, nell’abbigliamento, contaminando il tipico stile degli anni ’80 con ideali più razionali e vicini alla grafica. Si parla di tendenze artistiche “post-graffiti” in particolare riferendosi all’arte di strada, e di graffiti design per le influenze oramai evidenti nelle tecniche pubblicitarie e nella moda. È possibile affermare che molti artisti oramai integrati nel sistema convenzionale del mercato dell’arte, traggono il loro valore da esperienze precedenti spesso formalmente illegali.

2) Gli Street Artist più famosi al mondo:

  • Banksy

Il livello di popolarità che ha raggiunto in breve tempo l’artista dall’identità sconosciuta è davvero sorprendente. Ha diffuso la sua “stencil art” per le maggiori città italiane ed estere, con uno stile inconfondibile, portando alla luce un nuovo modo di comunicare. Le sue opere sono denunce sociali verso il sistema, frecciatine politiche ed etiche, colpendo con una sottile ironia geniale, ma anche tanta sensibilità alla base. Cosa sappiamo di lui? Probabilmente ormai ha quasi una 50ina d’anni e arriva da Bristol, dinamico centro anglosassone che ha forgiato da subito la sua arte.

  •   JR

Definito “fotograffista” questo genio francese dell’arte urbana nasce infatti come fotografo, e intorno al 2005 inizia ad applicare le sue gigantesche fotografie sui muri di Parigi “illegalmente”, anche se poi i suoi disegni sono stati riconosciuti e ufficializzati dal Municipio della capitale francese. I soggetti sono perlopiù volti, attaccati su edifici emblematici delle città per veicolare chiari messaggi di attivismo sociale.

  •  Olek

Una delle maggiori esponenti della Yarn Bombing, una particolare arte di strada che avvolge oggetti più o meno grandi con tessuti lavorati a mano, Agata Oleksiak conosciuta come Olek è “la street artist che colora il mondo a colpi di uncinetto”. Nata in Polonia nel 1978, ora vive a New York e ricopre gli edifici di tessuti colorati, ricamati a mano.

  • Os Gemeos

Tornando ai murales dipinti, questi due gemelli brasiliani originari di São Paulo stupiscono sempre con i loro graffiti hip-hop style, in cui predomina un giallo brillante, utilizzato sempre anche per la pelle dei personaggi, un po’ surreali e fiabeschi ma dalla critica sociale pungente.

  •  Blu

Tra i primi esponenti della Street Art italiana, attivo dagli anni ’90, anche lui è diventato famoso per il globo con questo pseudonimo e non si conosce la sua reale identità. I suoi murales da spray si riferiscono a temi attuali, spesso con tono di denuncia; fanno riflettere e sono piuttosto provocatori. Ha uno stile più “schietto” rispetto a Banksy che comunque crea sempre dei disegni armoniosi anche nella forma, mentre Blu va dritto al significato senza tanti fronzoli estetici.

  • Pixel Pancho

Altro super street artist italiano, per la precisione torinese, dipinge spesso personaggi robotici ma li umanizza al punto che si confonde se è la macchina che diventa uomo o viceversa; le sue sono ottime metafore dell’era contemporanea, futuristico, fantasioso e molto curato nei dettagli.

  • Shamsia Hassani

Una tra le prime street artist Afgane che dipinge soprattutto figure femminili, spesso con velo e burqa, e i suoi disegni hanno fatto il giro del mondo, soprattutto in un periodo turbolento come questo per la sua patria. Il suo tratto è così leggero e fiabesco, le figure gentili e sognanti, in netto contrasto con la cruda realtà di ciò che le circonda e di ciò che vivono ogni giorno. Il risultato è che le sue opere emozionano, sono delle vere e proprie poesie illustrate.

3) La street art o arte di strada 

è una particolare forma di espressione dell’arte moderna che si manifesta esclusivamente nei luoghi pubblici, (spesso senza alcuna autorizzazione), utilizzando  tecniche più disparate tra cui: bombolette spraystencilcolori acrilici con pennelli ecc.

La street art non deve essere confusa con i graffiti in quanto è da considerarsi una categoria a parte sostanzialmente differente. In precedenza l’arte di strada veniva vista come un’espressione di vandalismo giovanile, un modo di imbrattare gli arredi urbani con immagini, forme inutili e antiestetiche; oggi la street art viene considerata una vera e propria forma d’arte.

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