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Stefano Mosto

Stefano mosto

Il percorso di vita del pittore: Stefano Mosto

Stefano Mosto, nato a Genova, dove ha studiato, vive e lavora, è un architetto impegnato in diversi progetti creativi che spaziano dall’ambito visuale (fotografia, produzione video) alla musica. All’esercizio a lungo coltivato della pittura e soprattutto del disegno, ha negli ultimi tempi affiancato la ricerca di nuove soluzioni artistico-espressive e comunicative, che si giovano di una sorprendente capacità manuale nella trasformazione “creativa” di materiali di consueto impiego (e scarto).

E’ il profilo di un artista sempre impegnato, attento anche alla sperimentazione dove privilegiata risulta essere la carta, quella degli involucri per alimenti, la carta dei semplici sacchetti di pane: fogli sottili, ridotti in piccole strisce che, ripiegate come nell’arte degli origami e duttilmente plasmate, assumono sembianze di minuscole figurette umane variamente atteggiate, che divengono poi elementi di diversificati assetti compositivi.

Stefano Mosto: l’arte che stimola l’immaginazione e l’emozione

Un primo, significativo nucleo di opere è stato presentato al pubblico nell’ambito della mostra Esodo, curata da Stefano Bucciero e Maria Laura Bonifazi presso la galleria Lazzaro a Genova nel 1922.

I gruppi – che della carta mantengono l’originaria, sobria cromia – si innestano su basamenti o entro le fenditure di lastre del colore dell’ardesia, della pietra nera di Lavagna: supporti che sono a loro volta frutto di un’operazione di “recupero” (calcinacci annegati nel cemento), come le teche in vetro che proteggono le composizioni.

Ma il “recupero creativo” di Stefano Mosto non si esaurisce in una esibita abilità manuale, in una produzione di accattivante piacevolezza; si configura invece come una forma d’arte che mira a stimolare l’immaginazione, la riflessione, l’emozione, dunque l’attiva adesione del fruitore. Le piccole figure, accomunate da lunghe vesti drappeggiate sulle quali si innesta una cilindrica testa/copricapo, senza tempo nella loro stilizzazione (come del resto lo spazio che le accoglie), nel loro vagare, nel loro disporsi, nella loro interazione all’interno di un microcosmo alludono ad aspetti della condizione e della ricerca umana.

Riflessioni sulla condizione umana

Le teorie di figurette che avanzano nel solco di una scabra, incombente parete “di pietra” evocano il cammino e le migrazioni dei popoli, ma anche il viaggio interiore dell’individuo. Alla relatività della percezione, alla fuorviante scala di valori che spesso condiziona i nostri comportamenti, rimandano invece, con sottile ironia, altri brani, caratterizzati dal corale e “curioso” assieparsi dei gruppi intorno ad oggetti che, minuscoli nella realtà quotidiana, assumono in tali contesti una dilatata, totemica parvenza.

Una accorta regia, di sicura valenza teatrale (non immemore di richiami a soluzioni propriamente cinematografiche), regola di volta in volta l’impianto compositivo, l’azione scenica e il gioco dei panneggi che avvalora le ritmiche cadenze e l’eloquente espressività dei gruppi, con esiti non privi di “monumentale” impatto pur nelle contenute dimensioni delle opere.

Le migrazioni, i microcosmi di Mosto ben si spiegano e si materializzano nel tema del viaggiare, tanto che “Il tema del viaggio attraverso le opere di tre grandi artisti a confronto“,  assieme a Mario Patella e Giuseppe Ravizzotti, ha raccontato il viaggio rappresentato in tutte le sue infinite sfumature, dall’avventura intesa come scoperta, al viaggio interiore alla galleria Orler di Orbetello.

Legami con Stefano Mosto

1) i microcosmi

Microcosmi è una serie di racconti descrittivi di Claudio Magris del 1997. Il libro ha vinto il Premio Strega nello stesso anno. 

Definizioni:

Mondo di dimensioni ridotte; nella filosofia antica e nel Rinascimento, l’uomo in quanto tipo e rappresentazione dell’universo ( macrocosmo ), che egli riassume in sé.

Ambito definito da una notevole capacità di sintesi oppure, al contrario, da una limitatezza e parzialità di analisi o, generic., di interessi.

Il microcosmo significa «piccolo mondo». Nella filosofia antica e del Rinascimento, il termine fa riferimento all’uomo in quanto tipo e rappresentazione dell’Universo (macrocosmo), che egli riassume in sé. 

I microcosmi scultorei di Kris Kuksi: un viaggio nei sogni dell’artista tra barocco e fantascienza

Kris Kuksi, l’artista americano originario del Missouri, esplora con le sue opere temi come la psicologia umana, le questioni socio-politiche e concetti antichi come il bene e il male attraverso un’estetica dal sapore barocco e creando dei fastosi microcosmi “volanti” dove poter fuggire perdendosi tra infiniti dettagli scultorei

2) la musica, il collegamento con Genova

Anche Stefano Mosto ha a che fare con la musica, vi si cimenta attraverso l’suo della chitarra

Fabrizio De André, Gino Paoli, Bruno Lauzi, Luigi Tenco: questi sono solo alcuni dei grandi artisti che Genova ha visto nascere e crescere e che hanno ricambiato il loro amore per la città ligure con bellissime strofe delle loro canzoni più fortunate

3)  Carta e cartone

Carta e cartone, due presenze inconsuete nell’universo scultoreo tradizionale, sono diventati nella contemporaneità medium d’elezione per numerosi artisti impegnati al rinnovamento del linguaggio plastico. Nell’uso scultoreo-installativo di questi leggeri e sottili materiali, dalle molteplici possibilità derivanti dalla duttile maneggevolezza e docile configurabilità volumetrico-spaziale, si legge la volontà di riappropriarsi in maniera creativa, sperimentale, di elementi d’uso quotidiano, tanto semplici quanto familiari, modificandone e rimettendone in gioco assetti fisici, funzioni e valori. La scena italiana si rivela particolarmente ricca di significativi percorsi di ricerca, in cui la carta e i suoi derivati conferiscono inedite e leggere plasticità a idee, visioni, azioni dell’arte. 

4) Genova città d’arte

Genova, viene identificata come citttà d’arte. Importante è “l’Art Genova” che si tiene ogni anno ad aprile.

5) Genova è una città che custodisce un patrimonio artistico di inestimabile valore, talvolta trattato come un tesoro ed esibito con orgoglio, altre volte conservato in piccole chiese nascoste nei caruggi. Ad arricchirlo non furono solamente i Genovesi, ma anche alcuni tra i più importanti artisti internazionali che soggiornarono e lavorarono nella Superba.

6) Omini di Keith Haring

A parlare di piccole figure umane vengono in mente i meravigliosi e famosi  omini di Keith Haring che hanno invaso muri e magliette, senza risparmiare nemmeno le tue tazze per la colazione, ma mai invasione è stata più bella. Ormai tutti sanno chi è Keith Haring (1958-1990), ma è sempre bene rinfrescare la memoria così abbiamo deciso di raccontarlo in chiave stilizzata, rendendo onore alla sua arte:

  • È nato a Reading, in Pennsylvania nel 1958;
  • Aveva tre sorelle;
  • Fin da bambino era fissato nel disegnare fumetti e suo padre era ben felice del suo talento;
  • La scuola non faceva molto per lui, viaggiare invece sì;
  • Era dichiaratamente gay;
  • È stato più volte arrestato con l’accusa di essere un “graffitaro”;
  • Ha dipinto le sue opere in tutto il mondo;
  • È morto a causa dell’AIDS a soli 31 anni, il 16 febbraio 1990;
  • È un artista indimenticabile e un grande sostenitore dell’accessibilità dell’arte.

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